I ricercatori hanno una nuova cavia: il polpo

Negli Stati Uniti aumenta la ricerca su questi animali, che possiedono strutture cognitive particolarmente complesse ma al tempo stesso non godono di alcuna tutela legale.
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Claire scrive di animali, ambiente e clima. Vive a Oxford (Regno Unito).


L’uso di cefalopodi, in particolare dei polpi, nella ricerca di laboratorio è in aumento, con diversi laboratori negli Stati Uniti che allevano i polpi per il loro uso interno e da fornire ai ricercatori in tutto il mondo. Molti di questi polpi sono sottoposti a esperimenti sulla modificazione genica, che i ricercatori affermano possa essere a vantaggio dell’uomo. Ma altri non sono convinti che tale ricerca sia utile.

All’inizio dello scorso anno, un gruppo di organizzazioni accademiche e di organizzazioni per la difesa degli animali ha presentato una petizione a favore degli Istituti Nazionali di Sanità1Si tratta di un’agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, ndt.. (NIH) chiedendo di estendere le protezioni per il benessere degli animali ai polpi, ai calamari e alle seppie utilizzati nella ricerca di laboratorio.

La petizione, presentata al NIH e al Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani nel mese di giugno, è stata firmata da gruppi quali la New England Anti-Vivisection Society e la Humane Society degli Stati Uniti, insieme ad esperti sui polpi ed altri cefalopodi, compresa la neuroscienziata Lori Marino, la scienziata ambientale Jennifer Jacquet, ed il filosofo Peter Godfrey-Smith. La petizione intende persuadere il NIH ad adottare immediatamente misure per modificare la propria politica in materia di trattamento umano e di impiego degli animali da laboratorio per includere i cefalopodi nella definizione di “animale”, al fine di garantire un livello minimo di protezione per il loro trattamento e la loro cura nei laboratori.

I firmatari sostengono che il NIH dovrebbe aggiornare i propri standard di cura per gli animali da laboratorio per recepire le migliori conoscenze scientifiche disponibili, come indicato nelle leggi sugli animali da ricerca. Secondo la petizione, è chiaro che i cefalopodi sono «creature sensibili ed intelligenti che, come altri animali utilizzati nella ricerca biomedica, meritano di essere trattati con umanità». La petizione fornisce ampie prove della complessità dei cervelli dei cefalopodi, della loro possibilità di provare dolore e sofferenza, nonché delle loro esigenze sociali uniche.

Secondo la Physicians Committee for Responsible Medicine2Un’organizzazione senza scopo di lucro che promuove la medicina preventiva, conduce ricerche cliniche, e incoraggia l’adozione di standard più elevati per l’efficacia della ricerca, ndt, tra i firmatari della petizione, l’indagine sulla modificazione genica ed altri fenomeni correlati alla salute umana dovrebbero «utilizzare campioni umani, tessuti e colture cellulari» anziché quella dei cefalopodi al fine di massimizzare l’utilità e l’applicabilità agli esseri umani.

Lori Marino ritiene che la maggior parte delle ricerche condotte sui cefalopodi sia più un soddisfare la curiosità riguardo agli aspetti singolari ed affascinanti delle menti e delle fisiologie dei cefalopodi piuttosto che migliorare la salute umana. «Gran parte della comunità scientifica è solo eccitata per tutte le “opportunità di ricerca” dei cefalopodi a causa dei loro genomi inusuali, dei loro piani corporei insoliti, del sistema nervoso, ecc.», ha dichiarato a Sentient Media.

«Stanno “giocando” con questi animali e ricevono finanziamenti per dare finta devozione alle affermazioni secondo cui si tratta di un ulteriore progresso scientifico che alla fine migliorerà la vita uman», dice Marino. «Riesco a pensare a modi molto più diretti per migliorare la vita umana anziché vivisezionare cefalopodi, in tutta onestà».

Gli esperimenti condotti sui cefalopodi possono essere invasivi e dolorosi o possono richiedere la soppressione degli animali. Dato che un numero crescente di ricercatori rivolge la sua attenzione ai cefalopodi, sempre più animali vengono sottoposti a sperimentazione. Senza leggi che li tutelino, gli scienziati sono liberi di condurre ricerche sui polpi senza dover prima ottenere l’approvazione di un comitato etico per progetti specifici.

Per fornire ai ricercatori un approvvigionamento di cefalopodi da studiare, laboratori quali il Laboratorio Biologico Marino (MBL) di Woods Hole, Massachusetts, stanno cercando di produrre polpi in va intensiva in cattività. L’MBL ha scoperto come incubare artificialmente le uova del polpo, riducendo il tempo e gli sforzi significativi che sono richiesti ad una madre polpo per svolgere il lavoro in modo naturale. La riproduzione e il mantenimento di polipo in cattività, che rispecchiano gli sforzi compiuti nella fiorente industria dell’allevamento dei polpi per soddisfare il crescente appetito di polpo come cibo, solleva ulteriori problematiche legate al benessere.

Marino sottolinea che le protezioni del benessere non risparmieranno i cefalopodi dallo sfruttamento e dagli abusi, così come loro non lo fanno con altri animali da laboratorio cui è stata concessa una protezione giuridica, ma «sapendo che attualmente ci sono animali nei laboratori che, come minimo, sono protetti in qualche modo, credo che i cefalopodi dovrebbero avere le stesse protezioni».

Heather Browning, responsabile della ricerca in Animal Sentience & Welfare presso la London School of Economics e firmataria della petizione, afferma che fornire una protezione del benessere dei cefalopodi significa anche che sarà necessaria «una giustificazione più forte» per le procedure invasive o mortali e che ciò può «avere come risultato l’utilizzo di meno animali». Sottolinea che, mentre i ricercatori «sembrano puntare alle migliori pratiche in termini di cure e benessere dei cefalopodi», senza regolamentazione è possibile che vi siano differenze nel grado di cura che viene data ai cefalopodi in laboratori diversi.

La petizione invita inoltre l’NIH ad aggiornare la sua guida per l’assistenza e l’uso degli animali da laboratorio per includere le migliori pratiche attuali per i cefalopodi, il che contribuirebbe a garantire che siano soddisfatte le loro esigenze specie-specifiche. «Sono soggetti a requisiti di allevamento molto speciali, non da ultimo la loro necessità di stimolazione cognitiva – in particolare nei polpi – ed è importante per il benessere dei cefalopodi che vengano seguite», dice Browning. La petizione è una “richiesta di legiferare”, un «meccanismo attraverso il quale qualsiasi parte interessata può chiedere ad un’agenzia di emanare, modificare, o abrogare una norma» secondo la legge statunitense. Pertanto, il NIH ed il Dipartimento della Sanità e dei Servizi Umani sono obbligati a rispondere. Se gli Stati Uniti adottassero la raccomandazione della petizione, allineerebbero le proprie leggi in materia di benessere degli animali a quelle dell’Unione Europea, del Regno Unito, dell’Australia, del Canada, della Svizzera e della Norvegia.

Traduzione di Camilla Acerbi

Note

  • 1
    Si tratta di un’agenzia del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani degli Stati Uniti, ndt.
  • 2
    Un’organizzazione senza scopo di lucro che promuove la medicina preventiva, conduce ricerche cliniche, e incoraggia l’adozione di standard più elevati per l’efficacia della ricerca, ndt

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